lunedì 4 luglio 2011

E' il momento di attivare nuove modalità di selezione per le nomine nelle partecipate


La recente campagna elettorale e i giorni che l’hanno seguita, sono stati caratterizzati dalla discussione sui metodi e i tempi di nomina del Cda delle Farmacie Comunali. Le affermazioni di Giorgio Valentini hanno fatto chiarezza su chi fosse al corrente (condividendo addirittura la scelta di alcuni nomi) e chi invece fosse all’oscuro delle intenzioni di nomina, ma in realtà hanno contribuito più a far crescere la polemica che ad alimentare la chiarezza.
Fatto sta che, ancora una volta, la nomina dei vertici di una partecipata - in questo caso Farmacie Comunali - è divenuta un’occasione buona soprattutto per spartizione di fette di potere all’interno del partito di maggioranza relativo ed in barba ai criteri di trasparenza, pari opportunità e meritocrazia. Parole con le quali tutti si sono riempiti la bocca nei mesi scorsi rendendole di fatto vuote e buone solo per i proclami elettorali.

Non sarebbe stato meglio che tali scelte non fossero compiute, da un sindaco in scadenza di mandato, il giorno prima della chiusura della campagna elettorale per il rinnovo della carica di sindaco?
Non sarebbe stato meglio indire un bando pubblico, con criteri di partecipazione basati su competenze, esperienza e sul curriculum professionale dei candidati? Non sarebbe stato meglio, attraverso lo stesso bando, creare una lista di nomi qualificati, da cui attingere di volta in volta per scegliere i dirigenti delle varie partecipate? Questo già avviene in molte realtà amministrative, non ultima nella stessa Regione Toscana.
Perché non adottare questo criterio anche a Montevarchi?

E’ una proposta costruttiva che speriamo il Sindaco condivida e adotti per il futuro.
Da parte nostra auspichiamo che quello delle Farmacie Comunali sia stato l’ultimo capitolo di un modus operandi che, negli anni, è divenuto una costante, non solo a Montevarchi ma in tutte quelle amministrazioni in cui il partito a cui appartiene Grasso, governa.

Verrebbe quasi da dire che, se fossimo in un Paese avvezzo all'istituto delle dimissioni, questa sarebbe un'occasione irripetibile per utilizzare al meglio tale pratica da parte delle nominate, anche se il primo a non aver avuto il coraggio di prendere una decisione storica per la cultura politica della città è stato proprio Grasso, confermando la sua fiducia alle scelte di Valentini.

Non ci venga poi a raccontare che confermerà il CdA solo se risanerà il bilancio: abbiamo letto anche noi gli ultimi tre bilanci consolidati e siamo certi che il disavanzo sarà pareggiato entro l'anno: speriamo che questo non avvenga solo con il semplice taglio dei dipendenti a tempo determinato e che l'azzeramento del debito passi anche da una riduzione dei compensi per il CdA. Ma il punto della questione ovviamente non è questo quanto i criteri di scelta della classe dirigente e la pari dignità dei cittadini nell'accesso ad incarichi istituzionali.

La nostra proposta in merito è chiara: individuare un regolamento comunale per l’individuazione dei soggetti che dovranno andare a ricoprire incarichi di amministratore nei vari Enti che preveda, tra l’altro, un bando pubblico, con requisiti chiari che tengano conto delle competenze, esperienze e del curriculum professionale rivolto a tutti i cittadini che ne abbiano i requisiti. Così facendo potremo dare ai cittadini la possibilità di analizzare le scelte compiute da un sindaco e dalla sua maggioranza nell’individuazione dei nominati introducendo un metodo di trasparenza “tanto comodo da raccontare quanto scomodo da mettere in pratica”.

Da parte nostra faremo perché sulle partecipate, d'ora in poi, l'amministrazione comunale assuma un atteggiamento diverso, favorendo l’utilizzo di criteri reali di trasparenza e di merito ed aprendo davvero, finalmente, una stagione nuova.


Democratici per Caciulli Sindaco
Direzione Montevarchi
Federazione della Sinistra
Sinistra Ecologia e Libertà