Dai Gruppi Consiliari Democratici e Progressisti e Prima Montevarchi.
A
seguito della nostra pressante azione politica, sostenuta da moltissimi
cittadini e fondata su inequivocabili elementi di supporto
giuridico-amministrativo, nell'ultima seduta del Consiglio Comunale è
stata, come noto, votata una risoluzione che impegna Sindaco e Giunta
alla revoca in autotutela della delibera del 19 gennaio sulle
concessioni cimiteriali perpetue.
Leggendo
però quanto contenuto nella delibera assunta dalla Giunta in data 15
marzo per dare corso alla risoluzione stessa, viene da chiedersi se
quella fu una seduta consiliare oppure la rappresentazione teatrale
della commedia di Plauto, Menaechmi, dove due gemelli, di straordinaria
somiglianza, danno vita ad un susseguirsi di situazioni confusionali,
anche comiche, tanto da far considerare l’opera come il prototipo della
commedia degli equivoci.
Si legge, infatti, nella delibera di Giunta, presunta attuativa degli indirizzi consiliari:“… ritenuto
opportuno ricorrere oggi, per motivi prudenziali, ad una più
approfondita verifica delle modalità di accertamento di tali quote sia
in termini quantitativi che qualitativi …”. Eh no, caro Sindaco!
Il Consiglio Comunale è stato chiarissimo e alla seduta c’era Lei, ne
siamo certi, non un suo gemello, ed è stato proprio Lei che ha votato,
insieme a tutti i Consiglieri, questo inequivocabile documento:
Le parole “REVOCA IN AUTOTUTELA” non lasciano spazio a fraintendimenti di sorta!
Altro che motivi prudenziali, i motivi sono di legittimità! Altro che ”approfondita verifica delle modalità di accertamento di tali quote sia in termini quantitativi che qualitativi”, il richiederne il pagamento ai titolari e/o aventi causa delle concessioni cimiteriali perpetue è ILLEGITTIMO!
Inutile
ogni conseguente escamotage giuridico-lessicale per tentare di tenere
aperta una questione in termini che il Consiglio Comunale, con F.M.
Grasso in testa, ha dichiarato morta e sepolta … tanto per restare in
tema.
E
ci duole molto continuare a registrare l’assordante silenzio del
Presidente del Consiglio Comunale che non ha battuto ciglio di fronte
alla mancata pedissequa traduzione in atti da parte della Giunta degli
indirizzi di Consiglio. Sono già trascorsi oltre 15 giorni, infatti, dalla
data della risoluzione consiliare e nessuno ha provveduto a convocare la
competente commissione secondo quanto stabilito al punto 2) della
risoluzione di cui sopra.
Evidentemente c’è chi vuol spingere fino in fondo sul pedale dell’equivoco ma noi non lo permetteremo.
Forse non è pure peregrino ipotizzare che il Sindaco, o chi per esso,
stia già battendo quel percorso che aveva ipotizzato (parere della Corte
dei Conti?) nel tentativo di uscirne in qualche modo.
Inoltre
registriamo che Sindaco e Giunta continuano a sostenere
demagogicamente come non sia giusto gravare sulla fiscalità generale per
la ristrutturazione della parte monumentale del cimitero.
Demagogico tentativo alla “io speriamo che me la cavo”.
I
titolari delle concessioni cimiteriali perpetue (aggettivo non scelto a
caso) hanno già pagato quanto dovuto al Comune. Perché, allora, non si
fa pagare il 100% del costo del servizio solo a coloro che hanno i figli
all’asilo nido, invece, di coprire i costi con il ricorso alla
fiscalità generale? Perché non si fa pagare con quest’ultima il sale che
viene sparso, in caso di ghiaccio, sulle strade di collina, anziché ai
soli residenti in questo ambito?
F.M.
Grasso, come il Signor Bonaventura, è alla spasmodica ricerca del
milione per intervenire sul cimitero? Cerchi nella nuova biblioteca e
vedrà che lo troverà!
A
questo punto, però, poniamo fine noi a questa stucchevole commedia, lo
facciamo inviando tutti gli atti alla Corte dei Conti già da domani,
chiedendo che la magistratura contabile accerti a chi vanno imputate le
spese, tutte, che il Comune ha dovuto fin qui sostenere per dare seguito
ad atti palesemente illegittimi.