martedì 20 marzo 2012

CONCESSIONI CIMITERIALI: LA DOMANDA SORGE SPONTANEA

Dai Gruppi Consiliari Democratici e Progressisti e Prima Montevarchi.

A seguito della nostra pressante azione politica, sostenuta da moltissimi cittadini e fondata su inequivocabili elementi di supporto giuridico-amministrativo, nell'ultima seduta del Consiglio Comunale è stata, come noto, votata una risoluzione che impegna Sindaco e Giunta alla revoca in autotutela della delibera del 19 gennaio sulle concessioni cimiteriali perpetue.

Leggendo però quanto contenuto nella delibera assunta dalla Giunta in data 15 marzo per dare corso alla risoluzione stessa, viene da chiedersi se quella fu una seduta consiliare oppure la rappresentazione teatrale della commedia di Plauto, Menaechmi, dove due gemelli, di straordinaria somiglianza, danno vita ad un susseguirsi di situazioni confusionali, anche comiche, tanto da far considerare l’opera come il prototipo della commedia degli equivoci.

Si legge, infatti, nella delibera di Giunta, presunta attuativa degli indirizzi consiliari:“… ritenuto opportuno ricorrere oggi, per motivi prudenziali, ad una più approfondita verifica delle modalità di accertamento di tali quote sia in termini quantitativi che qualitativi …”. Eh no, caro Sindaco! Il Consiglio Comunale è stato chiarissimo e alla seduta c’era Lei, ne siamo certi, non un suo gemello, ed è stato proprio Lei che ha votato, insieme a tutti i Consiglieri, questo inequivocabile documento:

Le parole “REVOCA IN AUTOTUTELA” non lasciano spazio a fraintendimenti di sorta!

Altro che motivi prudenziali, i motivi sono di legittimità! Altro che ”approfondita verifica delle modalità di accertamento di tali quote sia in termini quantitativi che qualitativi”, il richiederne il pagamento ai titolari e/o aventi causa delle concessioni cimiteriali perpetue è ILLEGITTIMO!

Inutile ogni conseguente escamotage giuridico-lessicale per tentare di tenere aperta una questione in termini che il Consiglio Comunale, con F.M. Grasso in testa, ha dichiarato morta e sepolta … tanto per restare in tema.

E ci duole molto continuare a registrare l’assordante silenzio del Presidente del Consiglio Comunale che non ha battuto ciglio di fronte alla mancata pedissequa traduzione in atti da parte della Giunta degli indirizzi di Consiglio. Sono già trascorsi oltre 15 giorni, infatti, dalla data della risoluzione consiliare e nessuno ha provveduto a convocare la competente commissione secondo quanto stabilito al punto 2) della risoluzione di cui sopra.

Evidentemente c’è chi vuol spingere fino in fondo sul pedale dell’equivoco ma noi non lo permetteremo. Forse non è pure peregrino ipotizzare che il Sindaco, o chi per esso, stia già battendo quel percorso che aveva ipotizzato (parere della Corte dei Conti?) nel tentativo di uscirne in qualche modo.

Inoltre registriamo che Sindaco e Giunta continuano a sostenere demagogicamente come non sia giusto gravare sulla fiscalità generale per la ristrutturazione della parte monumentale del cimitero.

Demagogico tentativo alla “io speriamo che me la cavo”.

I titolari delle concessioni cimiteriali perpetue (aggettivo non scelto a caso) hanno già pagato quanto dovuto al Comune. Perché, allora, non si fa pagare il 100% del costo del servizio solo a coloro che hanno i figli all’asilo nido, invece, di coprire i costi con il ricorso alla fiscalità generale? Perché non si fa pagare con quest’ultima il sale che viene sparso, in caso di ghiaccio, sulle strade di collina, anziché ai soli residenti in questo ambito?

F.M. Grasso, come il Signor Bonaventura, è alla spasmodica ricerca del milione per intervenire sul cimitero? Cerchi nella nuova biblioteca e vedrà che lo troverà!

A questo punto, però, poniamo fine noi a questa stucchevole commedia, lo facciamo inviando tutti gli atti alla Corte dei Conti già da domani, chiedendo che la magistratura contabile accerti a chi vanno imputate le spese, tutte, che il Comune ha dovuto fin qui sostenere per dare seguito ad atti palesemente illegittimi.

mercoledì 14 marzo 2012

CIMITERO, APPLICARE GLI INDIRIZZI DEL CONSIGLIO COMUNALE



Dai Gruppi Consiliari Democratici e Progressisti e Prima Montevarchi.

Registriamo che F.M. Grasso, con un comunicato emesso nella giornata di ieri, ha dato notizia di aver sospeso le procedure relative al progetto, disposto l’abrogazione della delibera del 19 gennaio ed il rimando ad ogni successiva determinazione alla risposta che la Corte dei Conti darà al quesito sulla tematica che gli verrà proposto.
Detto, ma non solo per inciso, che ad oggi non vediamo pubblicato alcun atto di revoca della succitata delibera, occorre precisare che dovrà essere la competente Commissione (domani, peraltro, scadono i 15 giorni fissati per la sua convocazione) ad assumere ogni successiva determinazione in ordine all’iter procedimentale da seguirsi, ciò in pedissequa applicazione degli indirizzi impartiti dal Consiglio Comunale, votati all’unanimità e, quindi, anche da F.M. Grasso. (Cogliamo anche l’occasione per invitare il presidente del Consiglio comunale e gli altri presidenti dei Gruppi consiliari ad unirsi a noi nel pretendere il rispetto del ruolo e delle deliberazioni dell’assemblea cittadina)
Ci lasciano, conseguentemente, perplessi alcuni passaggi del comunicato del sindaco che paiono avere un sapore subliminale.
La questione è chiara: non è possibile addebitare ai titolari o aventi causa delle concessioni cimiteriali perpetue, loculi e/o ossarini,costi diversi da quelli della pura manutenzione della propria lapide o del proprio spazio, stop!
Tanto inutile, quindi, quanto politicamente puerile, affermare che sia necessario un approfondimento circa la determinazione di quale sia la manutenzione ordinaria e quale quella ordinaria e a chi spettino.
Anche nell’assumere come propria, quella che tale non è, l’assonanza tra cimitero e condominio, avanzata nei giorni scorsi da F.M. Grasso, non vi sono dubbi residui circa i termini della questione, tanto è chiaro il Codice Civile, a tacere della dottrina e della giurisprudenza sul tema, circa la definizione di quelle che sono le parti comuni di un edificio da assoggettare a manutenzione straordinaria posta a carico del proprietario della struttura (il Comune).
Su due aspetti siamo, comunque, d’accordo con F.M. Grasso:
  1. Che la Corte dei Conti debba essere interessata: sì, ma per individuare a chi debbano imputarsi le spese, tutt'altro che trascurabili, fin qui sostenute dal Comune per predisporre gli atti, inviare le lettere ai cittadini, dare pubblicità ai provvedimenti, prima adottati e, poi, revocati, anche tramite la predisposizione di apposite strutture.
  2. Che il corpo monumentale del cimitero ha bisogno di lavori, rimandati da anni nonostante i lauti proventi incassati dal Comune dalle concessioni cimiteriali di ogni sorta.

In ordine a quest’ultimo aspetto noi abbiamo le idee chiare ed attendiamo pazientemente la commissione per illustrare le nostre proposte.
Proposte che, peraltro, trovano riscontro nei provvedimenti amministrativi già adottati da molti altri comuni.

venerdì 2 marzo 2012

Solidarietà ai giornalisti licenziati


TV1 - La proprietà deve confrontarsi con le parti sociali
 
Partito Socialista, Associazioni Next e Democratici per Montevarchi, Gruppo consiliare Democratici e Progressisti tornano a chiedere la sospensione delle convenzioni con l’emittente televisiva.

Il Partito Socialista, le Associazioni Next e Democratici per Montevarchi, il Gruppo consiliare comunale Democratici e Progressisti, esprimono la loro solidarietà ai giornalisti licenziati dall’emittente televisiva TV1. Già da giorni era nota la situazione di crisi dell’azienda, così come era noto l’atteggiamento della proprietà non disponibile ad un confronto franco ed aperto in merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali e della garanzia per i giornalisti.
A nulla è valso l’appello del presidente dell’Associazione regionale della Stampa Paolo Ciampi che invitava le istituzioni locali ad attivarsi. Apprezzabili ma poco efficaci e di maniera, le dimostrazioni di solidarietà espresse da esponenti politici locali e regionali. Riteniamo dunque giusto rilanciare la proposta che il Gruppo consiliare comunale Democratici e Progressisti ha avanzato nella seduta del Consiglio comunale del 29 febbraio chiedendo al sindaco Grasso e agli altri sindaci del Valdarno di valutare la possibilità di sospendere l’efficacia delle convenzioni in essere con l’emittente TV1.
Siamo convinti che TV1 sia un valore per il nostro territorio ma siamo altresì convinti che la proprietà non possa, arrogantemente, rifiutare il confronto con le parti sociali e la comunità intera, dissipando peraltro quel patrimonio di professionalità, conoscenza ed esperienza costituito dai giornalisti licenziati.