martedì 20 dicembre 2011

Non c'è solo la Beltrame. Purtroppo in Valdarno la crisi colpisce anche altri.

Riceviamo e pubblichiamo l'interrogazione consiliare posta al sindaco Francesco Maria Grasso dal consigliere socialista Fabio Camiciottoli nella seduta del 30 novembre 2011

Signor Sindaco, credo sia a conoscenza che un'importante ditta calzaturiera della nostra città, che in passato ha dato lavoro a molti nostri concittadini, ha di fatto messo in mobilità, a causa di una ristrutturazione aziendale, circa una ventina di unità lavorative su un totale di circa cinquanta. Da fonti non ufficiali, sembrerebbe che tale ristrutturazione preveda, tra l'altro, la delocalizzazione di parte del ciclo produttivo. E questa non è che l’ultima di una serie analoga di disimpegni, delocalizzazioni e licenziamenti. In questi ultimi giorni, giustamente, tutta la classe politica locale, compreso molti di noi che siedono nei banchi di questo Consiglio, ha speso parole e profuso il suo impegno a tutela dei lavoratori dello storico stabilimento di San Giovanni V.no. La mobilitazione di tutti noi non è stata solo ed unicamente per difendere i 40 lavoratori (e le loro famiglie) impiegati all'interno dell'azienda, ma anche a tutela del nostro patrimonio socio-economico rispetto ad azioni volte alla delocalizzazione degli impianti produttivi che impoveriscono, in termini di manodopera specializzata, il nostro territorio.Purtroppo, sia da parte dei Sindacati che delle Istituzioni della nostra città e, in modo particolare da Lei, non vi è stato, rispetto ai nostri venti concittadini posti in mobilità un'azione volta a tutelare i lavoratori. Cosa ancora più preoccupante, la mancanza di un'iniziativa politica per favorire condizioni che diminuiscano questa emorragia di posti di lavoro, causata dalla delocalizzazione dei cicli produttivi verso luoghi dove il costo della manodopera è minore.Credo che noi, che veniamo da partiti che si rifanno ai valori della sinistra, dovremmo avere l'obbligo morale, di fronte a fatti del genere, di mobilitarsi, costantemente e non ad intermittenza, per trovare soluzioni il più possibile strutturali.Penso che quello che sta avvenendo presso l’azienda in questione (ma non solo) sia per il nostro territorio una perdita importante. Una perdita perché, in una terra di eccellenze produttive nel campo del manifatturiero, con particolare riferimento al settore legato alla produzione di scarpe, si priva il territorio di manodopera qualificata e specializzata per produzioni di qualità.Certamente occorre non criminalizzare l'imprenditore perché, il difficile momento economico che stiamo attraversando da un lato ed il costo della manodopera dall'altro, non favoriscono certo le attività produttive. Occorre invece che la classe politica si interroghi e metta in campo, anche a livello locale, ogni azione affinché si possano reperire risorse per supportare lo sviluppo tecnologico delle nostre aziende e per renderle più competitive nel mercato. In alternativa, è necessario cercare soluzioni condivise con lavoratori ed imprenditori che soddisfino le esigenze di entrambi ovvero, per esempio: attraverso corsi di aggiornamento e riqualificazione; procedure di ricollocazione e riqualificazione sul mercato; meccanismi di incentivazione alle imprese che operano nei settori di mercato più attivi, sostenendone l'attività o favorendone l’insediamento.Torna quindi di attualità la mia interrogazione sulla Fondazione Masaccio, volta a riflettere se tale Ente potesse essere un reale strumento per favorire lo sviluppo economico della nostra realtà. Ma anche la funzione svolta da Valdarno Sviluppo, il cui nome sarebbe già l'obiettivo.

CHIEDO AL SINDACO E ALLA GIUNTA DI MONTEVARCHI
(con risposta scritta)

se era a conoscenza di tale situazione e quali azioni ha perseguito o intenda perseguire per tutelare quei lavoratori coinvolti nella mobilità. Si chiede altresì se intende attivarsi presso Enti Superiori e quali strategie vorrebbe perseguire per contenere la delocalizzazione dal nostro territorio di impianti produttivi che provocano un inesorabile impoverimento di manodopera specializzata.Si invita quindi il sindaco ad aprire in Valdarno un dibattito, così da poter individuare le azioni da mettere in campo e facendo in modo che, le poche risorse destinate al territorio nel campo della formazione e dello sviluppo, possano essere impiegate proficuamente per facilitare un reale sviluppo.

Fabio Camiciottoli
Capogruppo "Democratici e Progressisti"

domenica 20 novembre 2011

PSI VALDARNO ARETINO: UNIONE DEI COMUNI. I SINDACI VARANO UN NUOVO CARROZZONE

L'Unione dei Comuni che i Sindaci del Valdarno Aretino stanno per proporre rappresenta un'ulteriore struttura che andrà ad aggiungersi agli Enti Locali presenti nel territorio senza sostituirli nelle loro funzioni. Si tratta, pertanto, di una vera e propria duplicazione di ruoli e di costi con probabili spostamenti di personale senza una vera razionalizzazione dei servizi.
Per intendersi, l'Unione dei Comuni e' un vero e proprio Ente locale con propria personalità giuridica, un proprio consiglio con relativa giunta, una propria struttura organizzativa, una sede, un consiglio e determinate funzioni.
E qui casca l'asino,perché nell'ipotesi ventilata solo pochi servizi verranno tarsferiti alla Unione mentre quelli più rilevanti dal punto di vista politico (ad esempio la gestione del territorio e dei tributi) rimarrebbero nei singoli comuni.
Si rischia di ripercorrere l'esperienza della vecchia Associazione Intercomunale con costi di funzionamento e di gestione più significativi. E' bene che i cittadini siano messi al corrente di questa situazione, soprattutto dei vantaggi e degli svantaggi a cui andranno incontro.
Una questione così rilevante, che modifica in maniera radicale il rapporto tra il cittadino elettore ed eletti, non può essere determinata e decisa nelle" stanze" dei Sindaci e di pochi tecnocrati; per questo occorre aprire un dibattito serio con la cittadinanza la quale deve essere coinvolta in tutte le fasi del processo di costruzione di questo eventuale nuovo Ente locale.
I Socialisti del Valdarno Aretino esprimono preoccupazione che questa ennesima proposta di riorganizzazione degli Enti locali della vallata sia fatta più per garantire ruoli, posizioni politiche e dirigenziali che non in nome di una seria razionalizzazione dei sevizi nell'interesse dei cittadini utenti.
I relativi costi sarebbero sicuramente a carico di tutti i valdarnesi, senza distinzione di appartenenza politica.

Comitato di zona
P.S.I. Valdarno aretino

domenica 2 ottobre 2011

Brutta vicenda in Consiglio Comunale: si rende inefficace, a priori, la mozione sul trasferimento della Biblioteca in seguito ad azioni amministrative discutibili.

Riceviamo dal Gruppo Consiliare e volentieri pubblichiamo.

Una brutta vicenda quella che è avvenuta nel Consiglio Comunale di Montevarchi dello scorso 29 settembre. Il Sindaco Francesco Maria Grasso e il Presidente del Consiglio Comunale Luciano Taddeucci hanno portato alla discussione dell'aula la mozione per evitare lo spostamento della Biblioteca  senza  mettere a conoscenza, di tutti i consiglieri, che il giorno prima era stato firmato il Provvedimento Dirigenziale n. 1496.
Con tale atto, il dirigente ai lavori pubblici, aveva proceduto alla nuova aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione della nuova biblioteca alla Ginestra individuando, come ditta aggiudicataria, la seconda arrivata al precedente bando.
Non solo questo, ma sempre che avvenisse il dibattito all'interno dell'assise consiliare, la ditta Germana Costruzioni, che è la ditta in questione e quella esecutrice dei lavori nel Palazzo del Podestà, aveva già sottoscritto per accettazione tale determina dirigenziale.

Purtroppo, a causa di questo fatto, il dibattito avvenuto in Consiglio Comunale nella discussione della mozione passa in secondo piano rispetto alle questioni amministrative avvenute nelle ore precedenti. Un dibattito, che pur nella sua asprezza, è stato intenso ed appassionante perché ha coinvolto tutti i consiglieri e ha fornito anche molti spunti interessanti. Quanto avvenuto svilisce e relega il valore del Consiglio e dei suoi rappresentanti, eletti dai cittadini, ai minimi termini.

La prassi adottata dall'Amministrazione Comunale, per l'individuazione della ditta esecutrice dei lavori, è quanto mai inusuale con situazioni poco chiare che secondo noi potrebbero mettere seri dubbi anche sulla reale efficacia dell'atto stesso.

Il Sindaco e il Presidente del Consiglio, non mettendo a conoscenza di tutto il Consiglio Comunale il fatto che era stata redatta la Determina dal Dirigente ai Lavori Pubblici, hanno dimostrato non solo arroganza politica verso i molti consiglieri ignari, ma anche superficialità. Infatti, nel caso in cui il Consiglio Comunale avesse recepito la mozione di non spostare la biblioteca si sarebbero potute aprire problemi legali per l'Amministrazione e, anche, per tutti i Consiglieri che avevano votato positivamente l'atto in discussione.

Sottolineando che quanto accaduto è grave, confidiamo che il Presidente del Consiglio Luciano Taddeucci, che in più di una volta ha sottolineato di voler essere quella figura di garanzia e di tutela dell'Istituzione Consiglio Comunale, prenda pubblicamente una posizione in merito a quanto avvenuto per salvaguardare il valore e l'autonomia dell'Assemblea Elettiva.


Gruppo Consiliare
Democratici e Progressisti

lunedì 26 settembre 2011

Affidamenti diretti alla Pluriservizi spa. Siamo alle solite: “poca trasparenza, alti costi e stranezze”

Il gruppo Democratici e Progressisti prende atto per l'ennesima volta, di scelte fatte dal Sindaco Grasso senza una logica chiara, prendendo per buono ciò che le società partecipate decidono e senza una riflessione sulle alternative possibili. In un momento così difficile per l'economia e le finanze pubbliche, per i cittadini e le famiglie, sarebbe opportuna una seria analisi dell'operato del Comune per evitare di continuare a tassare e aumentare tariffe e tributi. Grasso e la sua maggioranza non ci sentono e i cittadini giudicheranno.

Questa volta si tratta dell'affidamento del servizio mensa alla Pluriservizi spa, una società partecipata dal Comune che pochi mesi fa è stata nell'occhio del ciclone per le dimissioni del suo Presidente. Dimissioni – si seppe allora dalla stampa – determinate da gravi difficoltà di bilancio e da scarsa trasparenza gestionale.

Non sappiamo se quelle difficoltà sono state superate o meno e come, eventualmente, siano state superate. Sappiano che sono intervenuti cambiamenti nella missione della società e nei suoi organi di governo. Sappiamo che oggi gli affidiamo il servizio mensa e che non ci convince la previsione del costo a pasto che la Pluriservizi oggi determina.

Non ci convince che dei 5,86 euro (al netto IVA) del costo unitario di un pasto solo 2 euro circa siano derivati dall'acquisto di alimenti e dal personale di cucina. Il resto afferisce a “costi di gestione”, “personale amministrativo” e cooperative esterne utilizzate per alcune funzioni.

Non ci persuade, in generale, il contratto sull'utilizzo delle strutture.

Siamo convinti che maggiore efficienza ed economicità sarebbe possibile ed abbiamo l'impressione che, in questo modo, si lavori più a tenere in piedi la Pluriservizi che ad offrire un servizio ai cittadini.

Ribadiamo la nostra posizione: Occorre fare il punto sull'utilità, l'economicità e l'efficienza di tutte le aziende di pubblico servizio. Migliorare quelle utili e chiudere le altre senza guardare in faccia nessuno. Non si può chiedere sacrifici se non si ha la capacità di mettere le mani su un sistema che mostra più di una efficienza.

Il Gruppo Consiliare

martedì 20 settembre 2011

Invito alla riflessione sul trasferimento della Biblioteca


I gruppi consiliari  Democratici e Progressisti, Prima Montevarchi e Impresa ed Innovazione per Montevarchi invitano pubblicamente l’attuale Giunta ad aprire una riflessione per quanto concerne il trasferimento presso la Ginestra dell’attuale biblioteca.
Com'è noto, l’appalto per la realizzazione dell’Urban Center (al posto dell’attuale biblioteca) e per la costruzione di una nuova biblioteca alla Ginestra non è andato a buon fine, poiché la ditta aggiudicataria ha formalmente comunicato la propria rinuncia prima ancora di firmare il contratto con il Comune. Dato che l’attuale amministrazione sarà costretta, se vorrà ancora perseverare su questa strada, a riformulare un altro bando, i suddetti gruppi chiedono, prima che sia troppo tardi, di aprire un dibattito politico e cittadino in merito.
A tal fine, già nell’aprile scorso erano state raccolte circa mille firme, con le quali veniva chiesto il non trasferimento del polo bibliotecario. Raccolta che ha visto anche le nostre firme, convinti dell’inopportunità di tale scelta. I nostri gruppi consiliari sostengono infatti che, vista l'attuale delicata situazione economica, il trasferimento della biblioteca sarebbe quanto meno poco opportuno, anche perché tale scelta non rientra certamente nelle priorità di Montevarchi. Senza contare che l’attuale localizzazione della Biblioteca dà un contributo non indifferente a quella rivitalizzazione del centro storico che tutti noi cerchiamo e confidiamo di ottenere. Per di più, nelle adiacenze dell’attuale biblioteca vi sono tutti i presupposti per creare una struttura in cui possono esser trasferiti gli uffici Urp, e non solo.
L’area di proprietà comunale in via dei Mille potrebbe davvero divenire un punto di riqualificazione del centro storico: biblioteca, Urban Center e, in immediata adiacenza a questi , il nuovo centro giovani che dovrebbe essere ospitato nella vetusta struttura dell’ex cinema G. Guerra.
Con questo comunicato, cerchiamo di dare un seguito politico ed amministrativo concreto alla precisa, legittima e comprensibile richiesta di quei quasi mille cittadini di Montevarchi: riteniamo, infatti, che l'azione politica debba passare anche attraverso l'ascolto della cittadinanza.
Confidiamo che nei prossimi giorni vi sia un analogo atteggiamento dell’attuale Giunta e che essa voglia aprirsi al confronto e al dialogo.

Gruppi consiliari
Impresa ed Innovazione per Montevarchi
( Gianluca Magini)
Democratici e Progressisti
( Mauro Buffoni- Fabio Camiciottoli- Flavio Nardi)
Prima Montevarchi
( Agnolucci Marco- Luciano Bucci)

mercoledì 14 settembre 2011

BARLUMI DI TRASPARENZA A MONTEVARCHI

Il sindaco accoglie la proposta avanzata da Camiciottoli di rivedere le modalità di selezione per le nomine nelle Partecipate e negli Enti. I socialisti chiedono una riflessione sull’andamento delle società partecipate.

Nell'ultimo Consiglio Comunale il primo punto all'ordine del giorno prevedeva, in ossequio al Testo Unico degli Enti Locali, l'approvazione dei criteri per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune, da parte del Sindaco, presso enti,aziende,istituzioni, nonché per la nomina dei rappresentanti del Consiglio presso enti, aziende, istituzioni, ad esso riservata per legge.

Il Partito Socialista di Montevarchi ha apprezzato l'atteggiamento del sindaco che, di fronte ai corposi emendamenti al regolamento presentati da Fabio Camiciottoli a nome del Gruppo Consiliare Democratici e Progressisti (clicca qui per vedere l'originale con le modifiche richieste), ha ritirato l'atto in discussione rendendosi disponibile ad immettere nuovi meccanismi di trasparenza e ad accogliere il nuovo testo.

Gli emendamenti proposti, pur non inficiando le prerogative concesse dalla legge al sindaco, introducono importanti elementi di trasparenza delle scelte compiute dal sindaco nella nomina. Tra questi, viene chiesto che il sindaco individui il soggetto da nominare rendendo pubbliche le motivazioni e attingendo, preferibilmente, ai C.V. di coloro che si sono manifestamente dichiarati disponibili per tale incarico a seguito di avviso pubblico. Chiediamo inoltre che il nominato renda pubblica, annualmente, la sua situazione reddituale e patrimoniale e relazioni al consiglio comunale, almeno annualmente, attraverso report e resoconti inerenti l’attività svolta.

Il Partito Socialista auspica che il sindaco faccia quanto prima suo il testo presentato per arrivare in tempi rapidi ad una sua approvazione in Consiglio Comunale. 

Riteniamo che l’approvazione di questo regolamento debba essere visto non tanto come un punto di arrivo bensì come l'avvio di una nuova stagione dove “trasparenza, efficienza e semplificazione amministrativa” siano il pernio per costruire un nuovo rapporto Amministrazione/Politica e Cittadino, che porti la macchina comunale ad essere uno strumento amico per i cittadini e gli operatori. 

Invitiamo il sindaco e tutta la maggioranza ad intraprendere iniziative di analisi e controllo delle società, ponendo l'attenzione non solo sull'andamento economico della società e della qualità dei servizi erogati ma anche sulla presenza di possibili conflitti d'interessi tra amministratori, società ed enti. Riteniamo infatti che, all'interno di molte società, si annidino gestioni e consuetudini che producono diseconomicità e mancanza di trasparenza, attività queste che non favoriscono né il controllo né l'accesso alle imprese ai bandi proposti.

Montevarchi si faccia capofila di un’iniziativa di trasparenza imponendo la pubblicazione, nei siti delle amministrazioni locali, dei bandi di gara e di concorso che le partecipate producono durante l’anno. A tal proposito auspichiamo anche che, in Valdarno, si possa realizzare, con la collaborazione di tutte le amministrazioni operanti, un unico sito internet dove reperire tutte le informazioni su bandi e concorsi.

Infine riteniamo, come già proposto nella scorsa legislatura ma anche alla luce della crisi economica, che occorra quanto prima effettuare nuovamente un'attenta analisi sulla strategicità delle società partecipate dal comune, rivedendo il management di società come la Pluriservizi, definendo una nuova missione per la Valdarno Sviluppo e immettendo nel mercato le quote di Consiag così da reperire risorse da destinare ad investimenti.
Il Direttivo di Sezione

sabato 13 agosto 2011

Un impegno preciso: più tasse per tutti, tanto per cominciare

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Apprendiamo con stupore le affermazioni di Grasso nelle quali dichiara di essere preoccupato per l’aumento della povertà nella popolazione montevarchina. E qual è la risposta del Sindaco? Aumentare le tasse mettendo le mani in tasca al cittadino, raddoppiando l’addizionale sull’accisa dell’energia, con conseguente aumento della bolletta Enel ed incrementando i costi del servizio SCUOLABUS. Immaginiamo la gioia delle famiglie di fronte a queste scelte considerando che per quanto riguarda l'accise sull'energia si vedranno prelevare circa 20 euro.
In consiglio Comunale il nostro gruppo consiliare – Democratici e Progressisti – si è opposto a questi aumenti, soprattutto a quello che riguarda l’addizionale sull’energia, esprimendo tutte le riserve durante la ratifica dell’atto voluto da questa maggioranza. Si aumenta l'accisa del 100% per recuperare ulteriori risorse da destinare alla copertura del costo dei rifiuti, dopo gli aumenti della TARSU degli ultimi anni (solo il 15% lo scorso marzo) senza tentare ne un'azione di rivisitazione e/o rinegoziazione del contratto di servizio in essere, né tanto meno un’analisi fra costi e benefici. Ritenevamo e riteniamo che le cifre dovevano e potevano essere ritrovate da una razionalizzazione del servizio o dal recupero di risorse all’interno del bilancio comunale. Non comprendiamo, inoltre, perché il comune di Montevarchi, a differenza di San Giovanni e Terranuova che possono usufruire di entrate economiche per il disagio ambientale poiché sedi d’impianti, non possa giovarsi di alcun beneficio per la presenza della rifiuteria.
Siamo fermamente convinti che nei prossimi mesi l’attuale maggioranza debba avere il coraggio di aprire un serio confronto politico sull’andamento delle società di CSA e di CSAI per analizzarne lo stato e la loro conduzione. Da sottolineare, infatti, che i costi procapite dei cittadini montevarchini risulta superiore a quelli, ad esempio, della città d’Arezzo, in cui il ciclo dei rifiuti non è gestito da CSA.
Grasso nelle sue affermazioni, inoltre, dichiara di aver creato un fondo di riserva apposito per sopperire alle difficoltà dovute all’aumento dei casi di povertà nel nostro Comune.
Anche questa è una delle tante affermazioni demagogiche del sindaco per distogliere l'attenzione dalle  variazioni di Bilancio appena approvate dalla maggioranza. Pur avendo aumentato il fondo di riserva, molto probabilmente tale fondo, previsto dalla legge per sopperire a necessità impellenti, dovrà servire alla copertura delle ingiunzioni di pagamento che il comune ha e per le quali vi è un pignoramento dei beni in atto.
Ma non finisce qui: oltre a questi aumenti, Grasso e la sua maggioranza, con il nostro voto contrario, vogliono riproporre i progetti del loro predecessore seguendo tra l'altro, per realizzare le opere, i medesimi percorsi amministrativi che hanno dato risultati negativi.
Alcuni bandi sono andati deserti e nel caso della scuola di Levane dopo l'aggiudicazione non sono stati avviati i lavori. Si vuole vendere la caserma dei Vigili del Fuoco e rimpossessarsi dei loculi perpetui per sperare di reperire risorse finanziarie per bandire, nuovamente, il PIUSS e la costruzione della scuola di Levane. Per quanto riguarda quest’ultima, che dovrebbe rimanere una priorità, c'erano altri modi per reperire risorse non in ultimo chiedere la compartecipazione del comune di Bucine che usufruisce dei servizi di tale bene per il 40%.
Sicuramente è arrivato il momento delle scelte mettendo in seria discussione quelle compiute dalla precedente giunta e smettendo di ascoltare cattivi consiglieri che vorrebbero un paese in pieno sviluppo economico e capace di sopportare investimenti faraonici con percorsi amministrativi tortuosi e complessi. Si torni a programmare l'attività tenendo in conto delle reali possibilità del bilancio e del tessuto economico che ci circonda per non aggravare ancor di più la situazione, stando attenti a non far diventare le scelte politiche come scelte che si prendono davanti ad il gioco del monopoli.

Comunicato del Gruppo Consiliare "Democratici e Progressisti"

lunedì 4 luglio 2011

E' il momento di attivare nuove modalità di selezione per le nomine nelle partecipate


La recente campagna elettorale e i giorni che l’hanno seguita, sono stati caratterizzati dalla discussione sui metodi e i tempi di nomina del Cda delle Farmacie Comunali. Le affermazioni di Giorgio Valentini hanno fatto chiarezza su chi fosse al corrente (condividendo addirittura la scelta di alcuni nomi) e chi invece fosse all’oscuro delle intenzioni di nomina, ma in realtà hanno contribuito più a far crescere la polemica che ad alimentare la chiarezza.
Fatto sta che, ancora una volta, la nomina dei vertici di una partecipata - in questo caso Farmacie Comunali - è divenuta un’occasione buona soprattutto per spartizione di fette di potere all’interno del partito di maggioranza relativo ed in barba ai criteri di trasparenza, pari opportunità e meritocrazia. Parole con le quali tutti si sono riempiti la bocca nei mesi scorsi rendendole di fatto vuote e buone solo per i proclami elettorali.

Non sarebbe stato meglio che tali scelte non fossero compiute, da un sindaco in scadenza di mandato, il giorno prima della chiusura della campagna elettorale per il rinnovo della carica di sindaco?
Non sarebbe stato meglio indire un bando pubblico, con criteri di partecipazione basati su competenze, esperienza e sul curriculum professionale dei candidati? Non sarebbe stato meglio, attraverso lo stesso bando, creare una lista di nomi qualificati, da cui attingere di volta in volta per scegliere i dirigenti delle varie partecipate? Questo già avviene in molte realtà amministrative, non ultima nella stessa Regione Toscana.
Perché non adottare questo criterio anche a Montevarchi?

E’ una proposta costruttiva che speriamo il Sindaco condivida e adotti per il futuro.
Da parte nostra auspichiamo che quello delle Farmacie Comunali sia stato l’ultimo capitolo di un modus operandi che, negli anni, è divenuto una costante, non solo a Montevarchi ma in tutte quelle amministrazioni in cui il partito a cui appartiene Grasso, governa.

Verrebbe quasi da dire che, se fossimo in un Paese avvezzo all'istituto delle dimissioni, questa sarebbe un'occasione irripetibile per utilizzare al meglio tale pratica da parte delle nominate, anche se il primo a non aver avuto il coraggio di prendere una decisione storica per la cultura politica della città è stato proprio Grasso, confermando la sua fiducia alle scelte di Valentini.

Non ci venga poi a raccontare che confermerà il CdA solo se risanerà il bilancio: abbiamo letto anche noi gli ultimi tre bilanci consolidati e siamo certi che il disavanzo sarà pareggiato entro l'anno: speriamo che questo non avvenga solo con il semplice taglio dei dipendenti a tempo determinato e che l'azzeramento del debito passi anche da una riduzione dei compensi per il CdA. Ma il punto della questione ovviamente non è questo quanto i criteri di scelta della classe dirigente e la pari dignità dei cittadini nell'accesso ad incarichi istituzionali.

La nostra proposta in merito è chiara: individuare un regolamento comunale per l’individuazione dei soggetti che dovranno andare a ricoprire incarichi di amministratore nei vari Enti che preveda, tra l’altro, un bando pubblico, con requisiti chiari che tengano conto delle competenze, esperienze e del curriculum professionale rivolto a tutti i cittadini che ne abbiano i requisiti. Così facendo potremo dare ai cittadini la possibilità di analizzare le scelte compiute da un sindaco e dalla sua maggioranza nell’individuazione dei nominati introducendo un metodo di trasparenza “tanto comodo da raccontare quanto scomodo da mettere in pratica”.

Da parte nostra faremo perché sulle partecipate, d'ora in poi, l'amministrazione comunale assuma un atteggiamento diverso, favorendo l’utilizzo di criteri reali di trasparenza e di merito ed aprendo davvero, finalmente, una stagione nuova.


Democratici per Caciulli Sindaco
Direzione Montevarchi
Federazione della Sinistra
Sinistra Ecologia e Libertà

venerdì 17 giugno 2011

NESSUNO E' BUONO PER TUTTE LE STAGIONI. OCCORRE TROVARE NUOVI INTERPRETI PER FAR CRESCERE IL PROGETTO.


- Pubblichiamo la lettera aperta di Vincenzo Caciulli con cui motiva la scelta che lo ha portato a non accettare l'elezione a Consigliere Comunale di Montevarchi-



Nel commentare i risultati del turno di ballottaggio del 29 e 30 maggio scorso, affermai che “nessuno è buono per tutte le stagioni”. Avevamo di fronte un risultato straordinario per l’ampiezza del consenso raggiunto e per il quale ringrazio ancora una volta i montevarchini, donne e uomini, che hanno creduto nelle nostre idee e nel nostro progetto. Un risultato non sufficiente, però, ad affermare l’ipotesi di governo che avevamo in testa e che puntava a un forte rinnovamento di metodi, politiche e persone, alla valorizzazione di esperienze associative e della società. Anche se non abbiamo ottenuto l’investitura a guidare il governo cittadino ritengo e riteniamo che il nostro progetto debba ancora vivere e crescere, debba trovare nuovi interpreti, più giovani e capaci di gestire la stagione che ci attende. Una stagione nella quale si dovrà aprire il dialogo con le forze più affini e disponibili a innovare in profondità la politica e l’amministrazione. Per questo, in un confronto positivo con le forze politiche, i movimenti, tanti di quei cittadini che hanno appoggiato la mia candidatura, ho rinunciato alla carica di consigliere. Una rinuncia che non significa il disimpegno dalla vita pubblica cittadina. Trovando logico e giusto il ragionamento di chi sostiene che si può contribuire in tanti modi diversi al dibattito pubblico, il mio impegno futuro passerà attraverso l’associazionismo e tutti quegli strumenti utili a stimolare la riflessione e la critica, lo sviluppo di un sentimento civile che faccia più forte e coesa la nostra comunità.


Vincenzo Caciulli

mercoledì 1 giugno 2011

GRAZIE VINCENZO


Condividiamo appieno quanto dichiarato dal segretario regionale del Partito Socialista Pieraldo Ciucchi che, a proposito del risultato elettorale di Vincenzo Caciulli, ha dichiarato “A volte certe sconfitte valgono come le vittorie e quella di Vincenzo Caciulli a Montevarchi lo è stata senz'altro. Un candidato socialista che ha raccolto attorno alla sua persona una coalizione innovativa, formata dalle energie più giovani e dinamiche della società e incentrata su un programma spiccatamente riformista, e che è arrivato ad un soffio dal traguardo ribaltando ogni previsione. Oggi siamo ancora più convinti che sarebbe stato il miglior sindaco per Montevarchi

I Socialisti di Montevarchi intendono ringraziare tutte quelle cittadine e cittadini che, votandoci nelle due tornate elettorali, hanno creduto nel progetto di governo che avevamo messo in campo per guidare la città nei prossimi cinque anni. Pur non essendo riusciti, per pochi voti, a conquistare Palazzo Varchi, rivendichiamo con orgoglio la bontà del progetto che, nato dall’azione di Vincenzo e dei Socialisti, ha saputo aggregare e dare voce a giovani ed a spezzoni importati della Società Civile. Crediamo, anche se non c’è bisogno di ripeterlo, che i Socialisti di Montevarchi abbiano dimostrato di avere un’importante radicamento nel territorio e con i cittadini, sapendo cogliere, interpretare e dare risposte alle loro istanze con una proposta innovativa e plurale fuori dagli schemi politici tradizionali. Siamo riusciti, in questi mesi, ad avvicinare molti cittadini ed associazioni alle questioni amministrative ed alla politica locale.

Adesso ci attendono cinque anni di opposizione che dovranno essere sfruttati sia per continuare nella costruzione di un progetto di governo della città che per dimostrare alla città che le nostre proposte erano e sono all’avanguardia. Andremo a sederci nei banchi del Consiglio Comunale consapevoli che i molti cittadini che ci hanno dato fiducia si attendono da noi un ruolo propulsivo e di stimolo alla risoluzione delle problematiche amministrative che vada oltre la semplice opposizione dei no, cioè con lo stesso atteggiamento che ci ha contraddistinto in questa campagna elettorale.

giovedì 26 maggio 2011

Comunicato del PSI

Il candidato del Partito Democratico invece di preoccuparsi delle cose da fare per il futuro di Montevarchi non perde occasione per attaccare, senza senso, gli avversari politici che in nome dei principi di libertà e di trasparenza hanno scelto un percorso politico diverso dal suo.

I socialisti di Montevarchi si sono smarcati dal vassallaggio in cui il partito del candidato Grasso voleva tenerli ed hanno presentato un progetto innovativo per la città sostenuto da un loro candidato a Sindaco, Vincenzo Caciulli, che si giocherà il ballottaggio domenica e lunedì prossimo.

I socialisti non sono mascherati bensì sono ben presenti nel dibattito politico cittadino. Evidentemente il sig. Grasso, preoccupato dalla pochezza dei propri argomenti, cerca di sminuire l’azione del partito socialista che, invece, è in prima linea a sostegno del cambiamento nell’amministrazione della città.

Il sig. Grasso continua a lanciare apparenti messaggi di disponibilità a riunire il centro sinistra ma si dimentica di dire che se il centro sinistra si è presentato diviso a queste elezioni la responsabilità principale va iscritta a lui ed il suo partito.

Le primarie di coalizione, infatti, sono fallite perché il Partito Democratico voleva imporre i propri tempi e le proprie regole senza una discussione preventiva sui programmi e sul progetto amministrativo da sottoporre alla cittadinanza. Le primarie sono state viste dagli stessi dirigenti come una modalità per la risoluzione di problemi interni al PD. Poi, una volta risolti questi problemi interni, si sarebbero affacciati a chiedere la collaborazione degli altri partiti del centro sinistra offrendo, magari, qualche posto.

Beh, questa volta le forze del centro sinistra diverse dal PD non sono state al gioco ed hanno messo in campo uomini ed idee credibili a sostegno di un reale processo di cambiamento.

Capisco che il candidato Grasso sia preoccupato perché la cittadinanza sta rispondendo bene a questo progetto di cui il partito socialista a Montevarchi costituisce l’asse portante ma non possiamo accettare lezioni di democrazia e di trasparenza da chi scientificamente demonizza l’avversario e rappresenta una realtà dei fatti diversa dal vero.

I socialisti in questa tornata elettorale hanno scelto di presentarsi con un nuovo simbolo ed una lista, Democratici per Caciulli Sindaco, allargata alla società civile, mettendoci la faccia, come sempre, per il buon governo della città cercando di portare a Palazzo Varchi un Sindaco socialista nel solco dell’esperienza dei Sindaci Vestri, Bartolini e Paoli che furono capaci di risollevare Montevarchi, di tenerla unita e coesa. Che riuscirono sempre a dialogare con tutti e ad aprire a tutti le porte di Palazzo Varchi, pensando alla città e non alle fazioni.

Anche per questo è il momento di cambiare.

Toscana Felix

Avanti della Domenica, N.21 del 29 maggio 2011

Ovunque in Toscana, anche nei comuni sotto i 15.000 abitanti, i socialisti eleggono consiglieri e si affermano come forza determinante per il successo del centrosinistra. I numeri parlano da soli: Siena 7,1%; Grosseto 7,4%; Figline Valdarno (FI) 8,9%; Sansepolcro (AR) 3,7%; Cascina (PI) 3,2%. Vincenzo Caciulli, candidato socialista alla testa di una coalizione di liste di sinistra, arriva al ballottaggio a Montevarchi (AR) con un 25% che doppia il risultato della stessa lista riformista a suo sostegno (11,9).
Quasi novemila voti, con una media che nei comuni con più di 15.000 abitanti è del 5,2%. Un risultato importantissimo, che va al di là delle aspettative della vigilia e che potrebbe ancora riservare sorprese in vista dei ballottaggi.
Il PSI in Toscana ha riconquistato, grazie alla coerenza con i valori del riformismo italiano e alla qualità dei suoi candidati, quell’autorevolezza e quella capacità di guadagnare il consenso degli elettori che negli ultimi anni si era offuscata.

sabato 21 maggio 2011

Vincenzo Caciulli disposto al confronto in piazza


Tra i luoghi fisici ( piazze e sale) e virtuali ( tv) dove è possibile confrontarsi, Francesco Maria Grasso indica esclusivamente TV1. Indica, cioè, quell’emittente televisiva in cui ha comprato spazi a 7500 euro l’uno ed in cui dà vita a monologhi demagogici.

Sono disponibile a confrontarmi con Francesco Maria Grasso anche nelle tv locali, ma credo che sia necessario un dibattito davanti alla città di Montevarchi. Oltre ad aspettarlo lunedì sera in Piazza del Secco a Levane (come avrà appreso sia dai giornali sia dalla raccomandata da noi inviata), sono disposto ad un confronto martedì o mercoledì sera in Piazza Varchi. Confido che Grasso non si sottrarrà dall’esporre, insieme a me, i progetti per la città”.

Comitato Vincenzo Caciulli Sindaco

venerdì 20 maggio 2011

Giusto una replica...


Francesco Maria Grasso, capito di essere piuttosto debole sul piano della proposta di governo e delle competenze amministrative, convinto di perdere il ballottaggio, ha deciso di ricorrere agli attacchi personali e alla costruzione delle realtà virtuali. Per quanto sia penosa la scelta è libero di farla. Contento lui contenti tutti.
A me preme precisare solo alcune dettagli.
Nel 1995 ho lasciato l’Amministrazione di Montevarchi perché eletto in Consiglio Regionale. Per ben due volte sono stato eletto nel Consiglio Comunale di Montevarchi con il maggior numero di preferenze. Francesco Maria Grasso, a proposito di scelte fatte nelle segrete stanze, ha fatto per ben due volte il Vicesindaco senza mai sottoporsi al giudizio degli elettori.
Per cinque anni sono stato presidente del Consiglio Comunale e ho rappresentato un punto di riferimento per i cittadini. Dei nove anni di amministratore di Francesco Maria Grasso non mi pare sia rimasta grande traccia nella memoria dei montevarchini e delle categorie economiche. Detto questo credo che il 29 e 30 maggio prossimi voteremo per chi deve amministrare la città nel futuro. Consiglio Francesco Maria Grasso di occuparsi dei problemi da risolvere e lo invito ad uno o più dibattiti pubblici per meglio chiarire i rispettivi programmi. Credo che i dibattiti, costituiscano il sale della democrazia e della partecipazione. Scelga lui, se vuole, il giorno, l’ora e il luogo. Io sono a disposizione. Se non ritiene di farlo lo dica pubblicamente e spieghi anche il perché. Nel frattempo io continuo ad incontrare i cittadini e a non contare sui monologhi televisivi a pagamento.

martedì 17 maggio 2011

Il Psi del Valdarno si complimenta per l’affermazione di Caciulli


Questo un comunicato del Psi del Valdarno Aretino


I socialisti valdarnesi esprimono la loro soddisfazione per il risultato elettorale di Montevarchi e si complimentano con il candidato a Sindaco Vincenzo Caciulli e con tutti i socialisti montevarchini.
Un nuovo vento inizia a soffiare in tutto il Valdarno e vogliamo augurarci che non si fermi, ma continui fino ad arrivare alla vittoria nel ballottaggio del 29 Maggio.
Saremo al fianco di Caciulli ed invitiamo fin d’ora tutti i montevarchini ad andare in massa al voto per dare un segnale di cambiamento all’intero Valdarno.
Il risultato dimostra che il Pd, quando vuol fare a meno dei riformisti, viene punito dagli elettori.

Ciucchi: “Caciulli è un candidato socialista!”


Questo un comunicato stampa a firma del Psi Toscana


Nonostante l’ottimo risultato ottenuto dai socialisti in quasi tutta la Toscana, molti commentatori sui giornali si dimenticano, si fa per dire, di accostare il nome di Vincenzo Caciulli, candidato a sindaco a Montevarchi e arrivato al ballottaggio, al PSI. Caciulli, e lo diciamo perché questi sono i fatti e questa è la sua storia personale, è un candidato espresso dal PSI, che ha raccolto il 25% dei voti sulla sua persona, grazie alla sua esperienza, al suo profilo di riformista innovatore e alla sua solidità culturale”.
Lo dice Pieraldo Ciucchi, segretario regionale del PSI, commentando il risultato ottenuto da Vincenzo Caciulli a Montevarchi.
“C’è anche il dato delle liste – conclude Ciucchi – che smentisce le letture date dai giornali, dato che la lista Democratici per Caciulli in cui sono confluiti candidati socialisti ottiene l’11,9 mentre le altre liste di sinistra non arrivano complessivamente all’8%. Il resto lo ha messo il socialista Caciulli, facendo la differenza e accreditandosi come un candidato in grado di vincere una battaglia che alla vigilia pareva al limite delle possibilità”.

lunedì 9 maggio 2011

Comunicato Stampa


            Dopo il segretario regionale del Partito Pieraldo Ciucchi, intervenuto in occasione dell'incontro tenutosi con gli abitanti del Giglio, farà tappa a Montevarchi anche il segretario nazionale del Partito e Assessore Regionale on. Riccardo Nencini. Il tema dell'incontro, ben visibile dal titolo dei manifesti “ C'è aria di nuovo. Opportunità meriti e  occasioni di crescita”, racchiude l'essenza del progetto messo in campo dai socialisti di Montevarchi per l’elezione del sindaco e del Consiglio Comunale della città. L'iniziativa si terrà martedì alle ore 18.

            Una presenza importate, quella di Riccardo Nencini, a sostegno del Partito Socialista di Montevarchi che ha lanciato la candidatura di Vincenzo Caciulli ed ha contribuito, in prima persona, a far nascere e sviluppare la lista Democratici per Caciulli Sindaco dove sono presenti importanti candidature, per i tanti che si riconoscono nella tradizione socialista, tra cui il Segretario del partito FABIO CAMICIOTTOLI, l'Assessore uscente EMILIO MANTOVANI ed il Consigliere uscente SILVANO FEI.

            La presenza di Riccardo a Montevarchi, se mai ce ne fosse bisogno, dovrebbe far chiarezza e sgomberare il campo da talune dicerie sostenute da controparti che vorrebbero giustificare la nascita della lista Democratici come ripiego ad una fantomatica negazione del simbolo di Partito. Moderati da Fabio Camiciottoli, Riccardo Nencini e Vincenzo Caciulli duetteranno per sviluppare insieme una proposta di governo cittadino che possa cogliere tutte le opportunità che le leggi Regionali e Nazionali  possono offrire.

            Saranno inoltre presenti il segretario provinciale del partito Graziano Cipriani e quello di zona del Valdarno Francesco Carbini.

La scesa in campo di Vincenzo, che con la fondazione della lista dei “Democratici” si è voluto rimettere nuovamente in gioco, presenta un progetto nuovo ed innovativo da mettere a disposizione dei cittadini per una reale svolta sia da un punto di vista politico che per uno sviluppo dell'intera vallata. I socialisti hanno rinunciato al proprio simbolo, per aprirsi alla società civile e per meglio rappresentare le istanza dei cittadini.

            Il Partito Socialista cittadino invita tutti gli iscritti, simpatizzanti e sostenitori del progetto politico messo in campo da Vincenzo Caciulli a intervenire alla manifestazione.